Per almeno due secoli viaggiatori e missionari portoghesi, italiani e francesi percorsero l'India in lungo e in largo, divenendo grandi conoscitori della sua pittura, al punto che molto spesso di ritorno dai loro viaggi recavano con sè opere da essi stessi commissionate.
Le influenze europee che caratterizzano queste pitture, sono le stesse che durante il periodo del dominio inglese porteranno alla produzione su larga scala dello stile oggi descritto come "dipinti della compagnia". Questi dipinti inizieranno il loro sviluppo nel tardo XVIII secolo.
Quando gli inglesi giunsero in India, molti di loro vennero immediatamente affascinati da tutto ciò che videro, quasi ogni aspetto della vita indiana forniva soggetti adatti a tracciare interessanti schizzi, dai variopinti costumi alle pittoresche occupazioni, dai mezzi di trasporto alle opere architettoniche e scultoree.
Nel sud dell'India, a causa delle guerre del Mysore (1767-99), giunsero molti uomini e donne inglesi di varia estrazione e cultura; essi non erano più i rozzi avventurieri dei primi tempi, spesso si trattava di persone provenienti dalle classi medio alte della borghesia, dotate, nella maggior parte dei casi, di una discreta formazione pittorica conseguita presso l'East India Company's College. Da subito cominciarono a colmare i loro albi da disegno con attente raffigurazioni grafiche di tali soggetti; gran parte di queste immagini furono impiegate come illustrazioni ai numerosi libri dedicati all'India, che vennero pubblicati in Inghilterra nel tardo XVIII secolo e nei primi anni del XIX.
Successivamente gli inglesi si resero conto che tali soggetti potevano essere dipinti molto più accuratamente da artisti indiani, i quali possedevano maggior familiarità con questi temi. Gli artisti locali furono ben lieti di ricevere simili incarichi e modificarono volentieri il loro stile per soddisfare i nuovi clienti, tanto più che il tradizionale mecenatismo era a quell'epoca pressochè caduto in disuso. Con l'espandersi del mercato i maestri indiani cominciarono a produrre da soli serie standardizzate destinate ad incontrare il gusto dei nuovi governanti, essi adattarono soggetti e stili di chiara origine locale alla sensibilità estetica e alle richieste dei colonizzatori. Non in tutta l'India però questo fenomeno si sviluppò con la stessa intensità.
Lo stile e la tecnica andarono gradatamente adattandosi a quelle europee, la vivace scala cromatica indiana venne modificata in favore di tinte più smorzate come tenui azzurri, verdi e gialli, anche la prospettiva e l'utilizzo delle ombre fecero la loro comparsa nelle opere di questa nuova classe di artisti indiani.
I dipinti della Compagnia fatti per gli inglesi continuarono per tutta la durata del XIX secolo e si diffusero gradualmente anche nelle aree adiacenti l'India, assoggettate al governo inglese.
I dipinti della Compagnia sono oggi considerati come un importante parte della storia indiana, in quanto forniscono la registrazione di un fenomeno sociale e di costume. Grazie ad essi possiamo inoltre ammirare molti edifici e monumenti che sono andati distrutti nel corso degli anni. Allo stesso tempo queste opere offrono un interessante e spesso affascinante contributo alla storia dell'arte.
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